Misteriose le sagome che appaiono di fronte ai nostri occhi.
Diversi relitti, quattro per la precisione, sono stati affondati artificialmente per mezzo dell’associazione diving di Nosy Be.
Due ridotti ormai ad un ammasso di ferraglia, altri due invece affondati nel 2007, sono in perfette condizioni e renderanno queste esplorazioni affascinati e indimenticabili, sicuramente da annotare tra le più belle della vostra esperienza subacquea.
Gli appassionati della fotografia desidereranno un doppio obbiettivo, ma specie per il Mitsio noi consigliamo un grand’angolo.
Sul fondo sabbioso, ad una profondità di 27/29 mt, giacciono tre relitti: il Lanzetra una vecchia barca a vela di cui rimane lo scafo, il Zaida affondato nel 2003 e vicinissimo al precedente, ormai ne rimangono solo ferraglie varie e cavi d’acciaio che tuttavia ospitano grandi banchi di pesce, ed in fine il Mitsio, in perfetto assetto di navigazione affondato nel Maggio 2007 per il ripopolamento della flora e fauna marina.
Appena iniziamo la discesa si può capire perché questa immersione sia tanto amata dai subacquei quanto che dai pescatori.
Dai primi metri subito s’incontrano platax fish, barracuda e squadroni di carangidi.
Man mano che si scende s’intuisce la forma del primo relitto dall’enorme quantità di pesce stanziale.
Superata la serrata barriera di lutianidi, sardine e sgombridi si scopre il relitto Mitsio con il suo castello che si erge fino a raggiungere i 18mt.
La vita non ha esitato un solo istante a prolificare.
Scorpion fish e lion fish a go go, pesci scatola, stone fish, due grandi cernie oceaniche gironzolano nei dintorni mentre una murena leopardo fa capolino.
Lo Zaida non più distante di 40/50 mt dal precedente, desta anch’esso molto interesse poiché il pesce di tanto in tanto decide di spostarsi nella sua zona.
La visibilità con marea discendente risulta a volte non eccezionale, rendendo questa immersione quadra adatta a subacquei avanzati.
Livello: Advanced
Fotografia: Ambiente
Poco distante da Nosy Sakatia, anch’esso in assetto di navigazione leggermente inclinato sul lato di sinistra e appoggiato sul fondale sabbioso, troviamo il Mahavelona ad una profondità di 28 mt.
Affondato nel 2007, in concomitanza al Mitsio, risulta interessante anche se la vita fatica a proliferare.
Dei carangidi pinna blu di taglia media nuotano intenti nell’individuare le loro prede mentre nuvole di glass fish si nascondono nell’oscurità all’interno del pozzetto del relitto.
Dei nudibranchi e pesci ago nani sono sparpagliati nelle sue immediate vicinanze tra la sabbia o attaccati allo scafo. Nuotando per 10 mt in direzione Est, il fondale crea una piccola paretina con dei passaggi, e risalendo andremo a terminare la nostra immersione avvolti da banchi di fucilieri ricongiungendoci sulle gorgonie di “Chameau” un sito d’immersione poco distante.