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Manta Diving - Nosy Be - Biologia - Balene

I mammiferi marini sono moltissimi e ad oggi sono note ben 129 specie diverse che comprendono cetacei (dal greco “ketos”, mostro marino), sirenidi, pinnipedi, lontre marine e gli orsi polari.Possiamo definirli come coloro che dall’oceano ne dipendono per la loro esistenza, per il cibo e che hanno una vasta gamma di taxa. Alcuni sono completamente acquatici con habitat e comportamento diverso da specie a specie. I cetacei si dividono in due grandi sott’ordini:

  • Odontoceti o Balene con i denti (delfini,capodogli, orche, focene)
  • Misticeti o Balene con i fanoni (megattere, balenottere azzurre, balenottere minori)

Il nome Megattera (Megaptera novaeangliae, Borowski 1781) deriva dal greco μέγα πτερόν (méga pterón, grande ala), in riferimento alle grandi pinne pettorali, che possono raggiungere una lunghezza pari a circa un terzo di quella del corpo, risultando così le più lunghe di tutti i cetacei. Possono raggiungere dimensioni che vanno dai 12 ai 15 m e possono pesare fino a 30Ton.Hanno una piccola gobba sul dorso che ha permesso ai francesi di chiamarle baleine à bosse (balene con la gobba).La megattera è considerata una specie cosmopolita, presente in tutti i bacini oceanici dalle acque polari alle acque tropicali, dall’Oceano Atlantico, all’Oceano Pacifico ma anche migratoria, infatti si spostano dal polo dove si recano per nutrirsi, alle acque tropicali, dopo aver compiuto lunghi viaggi per accoppiarsi e riprodursi. Gli individui che incontriamo nelle acque di Nosy be, sono coloro che hanno passato l’inverno nelle acque antartiche e giungono nelle calde zone del centro africa per svernare. Durante le migrazioni tengono un’andatura media di 3-14 km/h ma possono arrivare anche a 27 km/h. In genere le madri con i piccoli sono molto più lente rispetto a quelle che viaggiano da sole.

Caratteristiche fisiche

Queste balene hanno la gola provvista di numerose pieghe della pelle (circa 12-36) nel senso della lunghezza del corpo che le permettono di espandere il ventre per contenere più cibo. Questa espansione ci indica che sono animali filtratori e che inseriscono una grande quantità d’acqua all’interno della loro bocca, ricca di plancton e piccoli pesci che rimangono intrappolati nei fanoni, così da poter ingoiarli e nutrirsi.

Le megattere, essendo mammiferi marini, respirano l’aria per mezzo dei polmoni, riuscendo a stare in immersione circa venti minuti, ma prolungando il tempo di apnea per i maschi nella stagione degli amori. Le balene come tutti i cetacei, presentano delle narici che si sono spostate sulla sommità del capo e costituiscono lo sfiatatoio.

Mentre nei misticeti lo sfiatatoio è costituito da due orifizi, negli odontoceti ne è presente soltanto uno. L’apertura dello sfiatatoio avviene per azione di muscoli volontari e quindi, diversamente dagli altri mammiferi, i cetacei devono decidere quando respirare.

Durante l’espirazione sembra che dallo sfiatatoio zampilli un getto d’acqua che, ovviamente, essendo lo sfiatatoio il canale di comunicazione tra polmoni ed ambiente esterno è semplicemente l’acqua che restando sul dorso dell’animale al momento dell’emersione, viene messa in sospensione dal forte atto respiratorio e può raggiungere un’altezza di 3m.

Le ossa dei Cetacei, poiché non sono deputate a sostenere il peso del corpo, sono relativamente leggere e spugnose. In esse è presente un’alta concentrazione di grassi, che aiuta gli animali nel galleggiamento. Le vertebre del collo, sono fuse nella maggior parte dei cetacei, fornendo stabilità durante il nuoto a scapito della flessibilità.

Mentre la pinna caudale, come quella di tutti i mammiferi marini, si presenta orizzontale, con i bordi dentellati e inferiormente bianca con disegni diversi a seconda dell’individuo, come delle impronte digitali, così da permettere tramite foto identificazione di differenziare un animale da un altro. I misticeti (dal latino mistix, baffi), come le Megattere, sono provvisti di fanoni: lamine cornee, di colore scuro, che si trovano ai lati delle mascelle, che misurano ciascuno circa 65 cm e si presentano come una sorta di frangia. Su entrambi i lati della mascella sono presenti da 270 a 400 fanoni di colore scuro.

Organi di senso – Vista

Gli occhi sono piccoli, con una forma appiattita ed il cristallino è di forma sferica adatti così a resistere alle grandi pressioni marine. La pupilla di questi animali permette loro di vedere sia sott’acqua sia in aria, nonostante la diversa densità esistente tra i due ambienti. Gli occhi sono posti lateralmente alla testa e la visione è binoculare.Sebbene le ghiandole lacrimali siano assenti, molti Cetacei possiedono delle ghiandole nella congiuntiva che secernono un liquido in grado di proteggere la cornea dal sale presente nell’acqua marina.

Tatto

Il tatto è dovuto alla presenza su tutta la superficie corporea dei meccanocettori, che sono maggiormente presenti sulla testa e in prossimità delle pinne pettorali e degli organi genitali. Oltre ai meccanocettori, molti Misticeti sono provvisti di piccoli noduli (tubercoli) di qualche centimetro di diametro che ricoprono la mascella inferiore e la testa. Ogni tubercolo presenta un pelo grigio che si pensi abbia funzioni sensoriali tipo le vibrisse dei gatti e sembra che sia quello che è rimasto della pelliccia del suo antenato, un bulbo pilifero.

Udito

Il senso più sviluppato nei Cetacei, che sono in grado di capire sott’acqua da quale direzione provenga il suono: una capacità assente nei mammiferi terrestri. Ciò è reso possibile dal fatto che le ossa dell’orecchio interno di questi animali sono ben separate dal resto del cranio, che potrebbe interferire con la ricezione degli stimoli acustici. Per garantire una maggiore idrodinamicità i Cetacei sono privi dei padiglioni auricolari, mentre l’orecchio medio e quello interno sono simili nella struttura a quelli degli altri mammiferi. Nei misticeti la ricezione del suono avviene direttamente attraverso il condotto uditivo.

Gusto

Le megattere possiedono sulla lingua le papille gustative, sebbene il loro numero sia ridotto rispetto a quello dei mammiferi terrestri. La grande sensibilità per il salato potrebbe aiutare gli animali nell’orientamento, grazie alle variazioni di salinità presenti nelle acqua marine.